La "Belt and Road" sulla punta della lingua: il viaggio degli alimenti in scatola
Il sapore delle pesche sciroppate ci riporta all'infanzia, Wucanrou (letteralmente carne "da pranzo", in scatola) è un classico contorno all'hotpot, mentre la carpa con fagioli fermentati di soia in scatola è un "tesoro culinario"quasi immancabile come accompagnamento del riso in bianco. Queste sono tutte prelibatezze indispensabili nella vita di un cinese.
Una conserva su quattro nel mondo è prodotta in Cina. Negli ultimi anni, la Cina ha esportato principalmente verdure e frutta in scatola. Le destinazioni comprendono Malesia, Russia, Arabia Saudita, Yemen e altri partner della "Belt and Road".
Per quanto riguarda la produzione annuale e l'entità delle esportazioni di conserve, la provincia del Fujian da sola produce quasi 3 milioni di tonnellate di conserve e ne esporta circa 570mila tonnellate. Il volume delle esportazioni può soddisfare la domanda annuale di 19 milioni di persone nei paesi europei e dell'America.
La popolarità del mercato delle pietanze in scatola ha reso famosi piatti come le costolette brasate, le Shizitou (letteralmente "testa di leone", grandi polpette di carne realizzate con macinato di maiale, erba cipollina, zenzero, uova e tofu) e Fotiaoqiang , (letteralmente "Buddha che salta il muro", un tradizionale piatto cinese i cui ingredienti principali includono abalone, uova di quaglia, pollo, prosciutto Jinhua, funghi, taro e altro) e altre hanno oltrepassato i confini grazie alle loro "lattine" e hanno navigato verso il mondo, per essere conosciute all'estero.
Quando snack speciali provenienti da diversi Paesi vengono integrati nella "Belt and Road", sulla nostra tavola arrivano conserve nazionali di frutta, ma anche noci secche, affettati, frutta e verdura estere ecc. Prodotti, questi, che grazie al loro scambio collegano il mondo e anche le vite di ognuno di noi.