Mario Micheli: Italia e Cina unite per la salvaguardia del Patrimonio Culturale

2024-11-11 11:40:05|CRI online

Lo scorso 8 novembre 2024, nel corso della visita del Presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella, l’Italia ha restituito alla Cina altri 56 reperti archeologici dopo la precedente restituzione avvenuta nel 2019 di ben 796 testimonianze della cultura materiale antica della Cina. Due restituzioni avvenute a seguito di sequestri di beni archeologici importati illegalmente in Italia, recuperate dopo complesse indagini dal prestigioso Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale.

Queste restituzioni sono emblematiche dello straordinario ruolo che l’Italia e la Cina rivestono sul piano mondiale per la ricchezza e la rappresentatività del proprio patrimonio culturale dei due paesi.

Questa speciale condizione ha spinto Italia e Cina ad avviare una collaborazione strategica che probabilmente non ha eguali in altre parti del mondo e che oramai dura da ben quarant’anni.

La collaborazione nel campo della conservazione e del restauro aveva registrato la creazione, prima dello Xi'an Centre for the Conservation and Restoration of Cultural Property in Northwest China (1995-1998) e poi del Sino-Italian Training Centre of Conservation and Restoration (1998-2010), del quale è stato protagonista e direttore il Prof. Zhan Changfa. Questo secondo centro venne costituito a Pechino all’interno della Chinese Academy of Cultural Heritage – CACH ancora grazie al sostegno finanziario della Cooperazione allo Sviluppo del Ministero degli Affari Esteri italiano e di prestigiose istituzioni quali l’Istituto Italiano per l’Africa e l’Oriente, sostenuto dall’Istituto Centrale per il Restauro e dall’Università degli Studi Roma Tre.

Bisogna ricordare che negli anni sono stati intensi anche gli scambi tra il Ministero della Cultura italiano e la State Administration of Cultural Heritage – SACH - nel campo della legislazione dei Beni Culturali, con particolare attenzione alle questioni riguardanti il contrasto al traffico illecito di beni culturali.

Proprio questo è un altro settore nel quale l’Italia conta una lunga esperienza, infatti, il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, istituito nel 1969, operante per l’espletamento della sua funzione all’interno dello stesso Ministero della Cultura, rappresenta ancora il modello di riferimento più avanzato sul piano internazionale nella difesa del patrimonio culturale dal furto, dagli scavi clandestini, dal traffico illecito.

Pertanto la seconda recente restituzione alla Cina di questo nuovo gruppo di reperti di rilevante interesse archeologico rafforzerà ancora di più le storiche relazioni tra i due paesi nel settore del patrimonio culturale. In conclusione, auspicherei che questo atto, rilevante sul piano della diplomazia culturale, stimoli la ripresa della collaborazione bilaterale ancora nel campo della conservazione e del restauro affinché possa essere messo a sistema il grande impegno trentennale precedente per il raggiungimento di nuovi risultati, particolarmente nel campo della formazione di livello universitario degli specialisti del restauro.